Bocconcini fritti di coniglio
I bocconcini di coniglio fritti li ho preparati per un cucinare insieme del forum di Cookaround. sono una bella soluzione per usare questo taglio di carne bianca che essendo assai magra rischia di diventare stopposo sia nelle cotture la forno che in umido a meno di non star li a cuocere le varie parti del coniglio con una tempistica differente. Poi il fritto si sa rende gustoso qualsiasi tipo di carne anche se in questo caso son partito da un coniglio allevato a terra dal sapore nettamente migliore rispetto a quello che si trova nelle classiche vaschette del supermercato. La marinatura è semplice solo olio, sale, pepe bianco e la buccia grattata di un paio di limoni bio in modo da non mascherare troppo il coniglio e ultima raccomandazione se potete evitate il pane grattugiato in busta di solito, ha un sapore sgradevole cercate di grattugiare da voi un po’ di pane raffermo meglio se di semola e non di farina bianca.
Ingredienti per 4 porzioni di bocconcini fritti di coniglio: 2 carré, 2 uova intere, la buccia grattugiata di due limoni bio, sale qb, pepe bianco qb, un giro d’olio d’oliva, pangrattato qb, olio di semi d’arachidi.
Sciacquare ben bene il carré e poi con una mannaietta o un coltello dalla lama pesante tagliate tanti bocconcini seguendo gli spazi che separano una vertebra dall’altra in modo che abbiano all’incirca tutti lo stesso spessore.
Date una sciacquata ai bocconcini in modo da eliminare eventuali schegge d’osso, poi fateli marinare per 4-5 ore con olio, sale, pepe bianco e la buccia grattugiata di limone.
Trascorso il tempo necessario togliete i bocconcini dalla marinata senza eliminare la buccia di limone, passateli nell’uovo battuto e poi panate con pangrattato.
Friggete sui 170° in abbondante olio di semi fino a dorarli e a renderli croccanti poi posateli su carta cucina a perdere l’eccesso d’olio.
Salateli e serviteli subito ben caldi magari accompagnati da una porzione di fresca e croccante insalata.
Con questo piatto io amo molto il prosecco metodo classico brut, però in via più canonica vi consiglio un chianti Irpide dei colli senesi, un rosso di medio corpo e tannico al punto giusto per controbattere l’unto della frittura.