Fettuccine Alfredo con burro fatto in casa
Le fettuccine all’Alfredo sono la dimostrazione di come un piatto possa raggiungere impensabili livelli di popolarità e godere di una fama che prosegue invariata nel trascorrere dei decenni pur essendo costruito con pochissimi ingredienti. Queste primo nasce negli anni 20 del secolo scorso e continua a godere di un buon numero d’estimatori, non solo nella Città Eterna sua patria ma anche oltreoceano, purtroppo negli USA come spesso succede è stato stravolto e dell’originale ricetta rimane ben poco. Le fettuccine all’Alfredo conobbero un boom di notorietà durante gli anni della dolce vita romana e giunsero in America proprio perché in quel periodo molti attori statunitensi dopo averle assaggiate ne decantarono le doti in patria. Se girate un po’ in rete, troverete di tutto… aggiunte d’olio, di aglio, di scalogno, di panna, di crema di formaggi, addirittura filetti di petto di pollo per arrivare all’apoteosi del cattivo gusto con “il condimento Alfredo” in barattoli da aprire e versare in padella. Se Alfredo Di Lelio inventore del piatto vedesse tutto questo fiorire di “fantasiose interpretazioni” si rivolterebbe nella tomba scagliando maledizioni peggiori di quelle dei faraoni egizi. In realtà le fettuccine all’Alfredo nascono da tradizione come piatto che il Di Lelio preparò alla moglie per vincerne l’inappetenza dopo la nascita del loro primogenito erano delle fettuccine fatte così all’impronta con una robusta quantità di burro e un’abbondante dose di parmigiano il tutto ben mantecato con poca acqua di cottura della pasta in modo da creare un’avvolgente cremina tipo quella che avvolge la cacio e pepe. E’ dunque un piatto semplice ma sfizioso, facile da digerire e allo stesso tempo calorico insomma perfettamente adatto allo scopo per cui era pensato. Insomma una pasta al burro anzi con doppia dose di burro (si potrebbero con fare tripla unendone una buona quantità alla pasta appena scolata e ancora in pentola…) che per diventare così golosa ha bisogno di fettuccine fatte in casa impastate, seguendo la ricetta del Carnacina, con farina di semola e poco semolino, uova intere e acqua. Questo è uno dei pochi piatti dove impasto a mano a mano e tiro col mattarello perché bisogna ottenere delle fettuccine che assorbano perfettamente il condimento. La sfoglia va lasciata asciugare spolverandola con poca farina di semola e trascorsa una mezzoretta arrotolata e tagliata a coltello per ottenere delle strisce di pasta non troppo lunghe e larghe circa un centimetro. Del buon parmigiano che abbia ventiquattro mesi di stagionatura, è la scelta classica da seguire per decidere la qualità del formaggio e poi c’è la questione del burro. In effetti, non è così semplice trovare burro genuino e giustamente saporito per cui se decido di cuocere queste fettuccine lo preparo da me partendo da panna fresca e salando il giusto durante la lavorazione. Ricavare il burro in maniera casalinga non è per nulla complicato usando delle fruste elettriche o sfruttando la potenza di un’impastatrice come il Kenwood o similari, importante è eliminare bene il latticello che si separa dalla massa grassa e che rischia di far velocemente inacidire un prodotto come questo totalmente naturale.
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Untuosità, tendenza dolce e aromaticità sono le tre caratteristiche gustative delle fettuccine all’Alfredo che ci indirizzano all’abbinamento con un bianco, per non correre rischi scegliete un vino laziale come un Marino o un Frascati oppure senza fare eccessivi spostamenti geografici superate appena il confine umbro e stappate una bottiglia di Orvieto bianco.
Fettuccine Alfredo con burro fatto in casa
Di Gennaio 7, 2015
Pubblicata:- Resa: 4 Persone servite
- Preparazione: 2 ore 30 minuti
- Cottura: 5 minuti
- Pronta In: 2 ore 35 minuti
C'è pasta al burro e pasta al burro, le fettuccine all'Alfredo ne sono la pratica dimostrazione.
Ingredienti
- 400 g fettuccine all'uovo
- 150 g burro fatto in casa
- qb parmigiano grattugiato 24 mesi stagionatura
- qb acqua cottura della pasta se necessaria
- qb sale fino
Istruzioni
- Per ricavare 250 g circa di burro fatto in casa partite mettendo 12 litro di panna fresca nella ciotola dell'impastatrice e unite due belle prese di sale.
- Azionate la frusta al massimo della velocità e arriverete alla classica panna montata densa.
- Continuate sempre alla massima velocità e vedrete che la massa montata inizierà a farsi grumosa e comincerà ad affiorare il latticello.
- Continuate fino a quando tutta la massa solida grassa si sarà separata dalla parte liquida e proteica del latticello.
- Filtrate la parte liquida con un colino e compattate manualmente la massa solida del burro. Strizzatela tra le mani e lavatela sotto l'acqua corrente poi ponetela in una ciotola e schiacciate bene con una spatola. Premendo con la spatola di silicone per eliminare eventuali bolle d'aria e il latticello ancora presente. Continuate senza stancarvi fino a quando non coleranno più residui liquidi.
- Lisciate la superfice, coprite con pellicola trasparente e conservate nella parte bassa del frigo. Il burro durerà un paio di giorni.
- Preparate le fettuccine (in foto le dosi sono tutte dimezzate) con 400 g di farina di semola rimacinata e un paio di cucchiai di semolino, quattro uova ed eventuallmente poca acqua. Unite anche due prese di sale.
- Impastate a mano per circa 15 minuti fino ad ottene una massa consistente e liscia.
- Fate riposare una mezzora coperta con uno strofinaccio inumidito.
- Riprendete l'impasto e tirate una sfoglia allo spessore di 1 mm (ma lo spessore dipende dal gusto personale), spolverate di semolino e lasciate asciugare fino a quando non sia più appiccicosa e si possa lavorare. Ribaltate al cento prima il bordo superiore e poi l'inferiore.
- Tagliate a coltello mantenendo una larghezza di 1 cm, poi allargate le fettuccine sul piano di lavoro ben infarinato in modo che non si sovrappongano.
- Scaldate molto bene il piatto di servizio. Scolate le fettuccine tenendole molto bagnate. Ponete metà del burro portato a temperatura ambiente nel piatto.
- Unite subito le fettuccine e copritele col resto del burro e l'abbondante parmigiano.
- Mescolate con due cucchiai fino ad ottenere un'avvolgente crema di condimento. L'operazione deve essere molto veloce in modo da servire subito a tavola il piatto di fettuccine ben caldo. Questo è il momento di aggiungere poca acqua di cottura se necessaria.
STORIA DI ALFREDO DI LELIO, CREATORE DELLE “FETTUCCINE ALL’ALFREDO” (“FETTUCCINE ALFREDO”), E DELLA SUA TRADIZIONE FAMILIARE PRESSO IL RISTORANTE “IL VERO ALFREDO” (“ALFREDO DI ROMA”) IN PIAZZA AUGUSTO IMPERATORE A ROMA
Con riferimento al Vostro articolo ho il piacere di raccontarVi la storia di mio nonno Alfredo Di Lelio, inventore delle note “fettuccine all’Alfredo” (“Fettuccine Alfredo”).
Alfredo Di Lelio, nato nel settembre del 1883 a Roma in Vicolo di Santa Maria in Trastevere, cominciò a lavorare fin da ragazzo nella piccola trattoria aperta da sua madre Angelina in Piazza Rosa, un piccolo slargo (scomparso intorno al 1910) che esisteva prima della costruzione della Galleria Colonna (ora Galleria Sordi).
Il 1908 fu un anno indimenticabile per Alfredo Di Lelio: nacque, infatti, suo figlio Armando e videro contemporaneamente la luce in tale trattoria di Piazza Rosa le sue “fettuccine”, divenute poi famose in tutto il mondo. Questa trattoria è “the birthplace of fettuccine all’Alfredo”.
Alfredo Di Lelio inventò le sue “fettuccine” per dare un ricostituente naturale, a base di burro e parmigiano, a sua moglie (e mia nonna) Ines, prostrata in seguito al parto del suo primogenito (mio padre Armando). Il piatto delle “fettuccine” fu un successo familiare prima ancora di diventare il piatto che rese noto e popolare Alfredo Di Lelio, personaggio con “i baffi all’Umberto” ed i calli alle mani a forza di mischiare le sue “fettuccine” davanti ai clienti sempre più numerosi.
Nel 1914, a seguito della chiusura di detta trattoria per la scomparsa di Piazza Rosa dovuta alla costruzione della Galleria Colonna, Alfredo Di Lelio decise di trasferirsi in un locale in una via del centro di Roma, ove aprì il suo primo ristorante che gestì fino al 1943, per poi cedere l’attività a terzi estranei alla sua famiglia.
Ma l’assenza dalla scena gastronomica di Alfredo Di Lelio fu del tutto transitoria. Infatti nel 1950 riprese il controllo della sua tradizione familiare ed aprì, insieme al figlio Armando, il ristorante “Il Vero Alfredo” (noto all’estero anche come “Alfredo di Roma”) in Piazza Augusto Imperatore n.30 (cfr. http://www.ilveroalfredo.it).
Con l’avvio del nuovo ristorante Alfredo Di Lelio ottenne un forte successo di pubblico e di clienti negli anni della “dolce vita”. Successo, che, tuttora, richiama nel ristorante un flusso continuo di turisti da ogni parte del mondo per assaggiare le famose “fettuccine all’Alfredo” al doppio burro da me servite, con l’impegno di continuare nel tempo la tradizione familiare dei miei cari maestri, nonno Alfredo, mio padre Armando e mio fratello Alfredo. In particolare le fettuccine sono servite ai clienti con 2 “posate d’oro”: una forchetta ed un cucchiaio d’oro regalati nel 1927 ad Alfredo dai due noti attori americani M. Pickford e D. Fairbanks (in segno di gratitudine per l’ospitalità).
Desidero precisare che altri ristoranti “Alfredo” a Roma (come Alfredo’s Gallery o Alfredo alla Scrofa) non appartengono alla mia tradizione familiare.
Vi informo che il Ristorante “Il Vero Alfredo” è presente nell’Albo dei “Negozi Storici di Eccellenza – sezione Attività Storiche di Eccellenza” del Comune di Roma Capitale.
Grata per la Vostra attenzione ed ospitalità nel Vostro interessante blog, cordiali saluti
Ines Di Lelio
Grazie per l’interessantissima storia di questo piatto famosissimo della cucina romana che spero di non aver troppo maltrattato…
Ma che bello, non conoscevo l’origine del piatto … quante cose si imparano, grazie Ines !!
… e grazie Paolo per la bella ricetta (come al solito)!