Orecchie di mare in guazzetto
Chiamiamole orecchie di mare, abaloni o occhi di bue come si usa qui a Catania ma il dato fondamentale è che questi molluschi monovalvi hanno sapore ottimo. Vivono tenacemente adesi agli scogli ed alle pietre adagiate sul fondale e sono ormai difficili da trovare. La loro popolazione è diminuita in modo drastico a causa della pesca intensiva eseguita negli anni passati da subacquei muniti di bombole. Ora questa pratica è diventata illegale e pian piano il loro numero sta crescendo ma è sempre abbastanza raro vederli sui banchi dei pescivendoli. La conseguenza è che hanno prezzi quasi proibitivi e reperirli in commercio come dicevo è un colpo di fortuna però se capita una piccola pazzia la faccio. Molti li consumano a crudo ed, in effetti, in questo modo se ne apprezza tutto il loro sapore salino. Io così non li amo molto per la consistenza gommosa delle carni e di solito li scotto sulla piastra di ghisa e poi li condisco con poco salmoriglio caldo. Questa volta ho voluto provare le orecchie di mare in guazzetto e non me ne sono pentito, perché dall’esperimento è scaturita una zuppetta piccantina e dal sapore veramente intrigante.
Ingredienti per quattro porzioni di orecchie di mare in guazzetto: 15-20 orecchie di mare a porzione dipende un po’ dalle dimensioni, sei pomodori piccadilly, un peperoncino rosso fresco, 1\2 bicchiere di vino bianco secco, brodo di pesce qb, passata di pomodoro qb, uno spicchio d’aglio, un rametto di rosmarino, un ciuffetto di prezzemolo, quattro cucchiai d’olio d’oliva, sale qb.
Date una bella sciacquata alle orecchie di mare poi con un coltello affilato tagliate il “muscolo” che le tiene adese alla conchiglia. Sciacquate di nuovo in acqua salata in modo da ricavare il corpo ben pulito.
Tagliate i pomodorini a cubetti e fateli saltare nel fondo d’olio assieme alle rondelle di peperoncino, all’ aglio, al rametto di rosmarino e date una prima aggiustata di sale, ma con parsimonia.
Aggiungete i molluschi ben puliti e fateli insaporire per pochi minuti.
Sfumate il vino e scomparso l’odore d’alcol aggiungete la passata di pomodoro poi lasciate insaporire altri 5-6 minuti.
Eliminate l’aglio e il rosmarino, poi unite un paio di mestolini di brodo di pesce.
Lasciate cuocere fino ad ottenere la giusta consistenza che deve comunque rimanere un po’ brodosa.
Servite il guazzetto ben caldo spolverando con prezzemolo tritato grossolanamente e accompagnando con croccanti crostini di pane.
Io ho bevuto un bianco dal sapore e dai profumi decisi il Tarucco Colonna 2013 un blended di Grillo e Chardonnay delle cantina Geraci.