Umido aromatico di trippa
La trippa è un ingrediente che o si ama o si odia profondamente un po’ come succede per tutto il quinto quarto. Ormai fegato, cuore, polmone, rognone, coda si son fatta una brutta reputazione, sapori troppo intensi, cotture lunghe, cibi tutto sommato poveri e da poveracci anche se alcune specialità come la pajata o la coda alla vaccinara nelle trattorie romane costano care. In linea di massima però sono tutti alimenti venduti sui banchi delle macellerie a prezzi bassi e se piacciono, come nel mio caso, con una spesa assai contenuta si possono organizzare delle gran belle mangiate. Tra l’altro sono sempre ricette che invitano alla convivialità, chiamano il vino, richiedono tanto pane per immancabili mega scarpette, tutti elementi che rendono la tavolata allegra. In queste occasioni si devono scegliere commensali con lo stesso vizietto gastronomico ma con piatti come l’umido aromatico di trippa si passano delle gran belle serate. Questo piatto non richiede tanti ingredienti, si devono acquistare tre tipologie di trippa, poi occorrono salvia, rosmarino e alloro per profumarla, poca passata di pomodoro, una cipolla e si possono cominciare ad accendere i fornelli. Per la quantità sarà che ne sono goloso ma un mezzo chilo di trippa a porzione la considero dose ideale, dopo non si mangia più nulla anche perché, come dicevo prima, fatta in umido invita a consumare molto pane bagnandolo nel saporito fondo di cottura. Io vi consiglio di terminare il pasto con un leggero dessert tanto per completare la mangiata in dolcezza. A parte l’odore in cottura, che molti non sopportano proprio, c’è un altro punto dolente nella preparazione dell’umido aromatico di trippa cioè il tempo necessario per completare il piatto. La trippa per diventare morbida o restare appena un po’ “callosa” ma non dura deve sobbollire almeno due ore e spesso non bastano, infatti, per arrivare alla consistenza che giudico perfetta al minimo ne occorrono tre. Questo naturalmente dipende un po’ dai gusti personali a me piace morbidissima ad altri no quindi io vi do tempi da considerare indicativi, poi assaggiate e regolatevi a vostro piacimento. Ultima noticina, di solito questa ricetta la preparo il giorno prima per il successivo perché questo umido aromatico di trippa se si lascia riposare una nottata e poi si riscalda per il pranzo diventa ancora più buono.
Array
L’umido aromatico di trippa è un piatto autunnale segnato da odori e sapori abbastanza intensi, è untuoso, segnato dall’aromaticità del bouquet garni e del parmigiano e riesce un po’ piccante. Abbinatelo a un Etna rosso Doc, a un Dolcetto Dogliani a un buon Chianti classico comunque a vini di media struttura che siano profumati, con un tannino sensibile e resi morbidi da un buon grado alcolico capace di smorzare la piccantezza fornita dal peperoncino rosso.
Umido aromatico di trippa
Di Novembre 26, 2014
Pubblicata:- Resa: 46 Persone servite
- Preparazione: 30 minuti
- Cottura: 3 ore 0 minuto
- Pronta In: 3 ore 30 minuti
La trippa è un ingrediente un po' ostico,molti non la sopportano ma se vi piace non perdetevi questo umido aromatico di trippa.
Ingredienti
- 2 kg trippa già sbianchita
- 1 cipolla dorata grande
- 1 peperoncino rosso fresco
- 1 bouquet garni con rosmarino, salvia e alloro
- 1 bicchiere vino bianco secco
- 500 g passata di pomodoro a crudo
- 2 lt brodo di carne
- qb olio d'oliva extravergine
- qb parmigiano reggiano
- qb sale e pepe nero
Istruzioni
- Affettate la trippa a striscioline spesse 5 mm e sciacquatela fino ad illimpidire totalmente l'acqua.
- Scolatela bene, nella ricetta ho usato rumine e centopelli manca un po' di reticolo ma questa volta non ne ho trovato.
- Preparate li fondo facendo soffriggere in olio abbondante la cipolla affettata finemente, il bouquet garni composto da rosmarino, salvia e alloro ben legati con spago da cucina e qualche rotellina di peperoncino rosso fresco e piccante.
- Quando la cipolla inizia ad appassire unite le listarelle di trippa. Salate.
- La trippa al calore emetterà acqua, lasciatela cuocere a fiamma media fino a che non sia tutta evaporata.
- Quando il fondo s'è ben asciugato ed è rimasto solo l'olio fate sfumare il vino bianco.
- Scomparso completamente l'alcol unite la passata e il brodo in modo che la trippa risulti ben coperta dal liquido.
- Incoperchiate e abbassate la fiamma al minimo. Fate sobbollire con eventuali aggiunte di brodo fino ad ammorbidire la trippa. A risultato ottenuto eliminate il mazzetto d'odori e aggiustate di sale. Vi consiglio di usare una pentola di coccio per una distribuzione omogenea del calore anche a fiamma minima.
- Servitela ben calda con una grattatina di pepe nero e un'abbonante spolverata di parmigiano.
Dovrebbe provare il morzello catanzarese! Anche chef rubio in una puntata provò a sfidare i locali. È uno dei miei piatti preferiti. Le faccio i miei complimenti per le ricette e la dedizione. Mio padre è anche un dentista del 55 🙂
Prima o poi cercherò di riprodurre il morzello ma c’è lo scoglio del pane adatto alla ricetta e grazie per la visita.